mercoledì 30 gennaio 2013

Nelle Terre Estreme ( scritto da Jon Krakauer)

Titolo originale: Into the Wild.

Krakauer è un giornalista. Quando Chris McCandless fu trovato morto in Alaska, il giornale per il quale lavorava gli chiese di scrivere l'articolo. La notizia col tempo fu rimpiazzata nelle menti dei lettori dalle novità, ma Krakauer non riusciva a dimenticare. C'era qualcosa che lo collegava a quel ragazzo, qualcosa che lo spingeva a non fermarsi a quelle novemila parole. Iniziò così la sua ossessione, come la chiama lui, nel ricostruire il viaggio di questo ragazzo nomade, laureatosi con voti brillanti, e amante degli scritti di Tolstoj. Chris dopo la laurea cambiò nome, diede i suoi soldi in beneficenza, e sparì senza dire nulla. Voleva vivere la natura selvaggia, staccarsi dalla società che non condivideva. La sua meta, l'Alaska. In questo libro il giornalista scrive la sua storia, ricostruita grazie al diario dello stesso McCandless, e dalle testimonianze di chi lo ha conosciuto. È spettacolare. Ci sono i dettagli geografici, ci sono le testimonianze e c'è l'autore. Le informazioni sono infatti inframezzate da ricordi dell'autore, nella speranza di poter capire meglio le motivazioni del ragazzo. C'è chi lo ha reputato un egoista imprudente, chi invece lo ammira. È vero, le cose sono finite male per delle cavolate, lasciatemelo dire, e per delle inesperieze stupide! Ma ragazzi, Chris ha avuto il coraggio di fare quello che molti di noi almeno una volta hanno pensato: lasciare tutto per vivere come vogliamo, o meglio per vivere davvero. Senza regole imposte dall'uomo, senza qualcuno che ti imponga cosa è giusto o cosa è sbagliato. Per assaporare la vera vita. Io lo ammiro, e mi viene davvero una gran rabbia al pensiero di come l'inesperienza lo abbia condannato. È vero, ha lasciato la sua famiglia senza nessuna notizia, i genitori, la sorella, non sapevano dove fosse, cosa facesse, finché dall'Alaska non è arrivata la notizia del ritrovamento della salma. Non dev'essere bello. Ma non condanniamolo per questo. Non credo sia stato egoismo, credo sia stato un bisogno impellente. Quindi credo che sia un bel libro. Un insieme di interviste, di pensieri, e di ideali. Una storia vera.
Sembra di essere lì con lui, sembra di riuscire a vederlo sorridere, parlare, raccontare. Quando leggi come ne parlano le persone che lo hanno incontrato, è come se fosse lì. Una presenza-assenza. Io ve lo consiglio.
È stato tratto da questo libro il film "Into the Wild" diretto da Sean Penn e come protagonista Emile Hirsch. Non è tutto uguale, ci sono dei piccoli ritocchi, ma lo spirito è centrato in pieno. L'interpretazione di Hirsch è divina, secondo il mio parere, così come quella della sorella. Per cui vi consiglio anche di vedere il film.
Leggete il libro e guardate il film.

giovedì 24 gennaio 2013

Se state leggendo questo libro è già troppo tardi (scritto da Pseudonymous Bosch)

Titolo originale: If you're reading this, it's too late.

In realtà, non posso svelarvi la trama. No, davvero, non posso. Ho firmato un contratto nelle prime pagine del libro che mi vieta assolutamente di parlare di ciò che è rivelato nel libro. Sì davvero, c'è un contratto vero e proprio da compilare e firmare. Non potete capire quanto mi sono illuminata appena vista questa cosa in libreria. Temo di aver accecato i miei vicini. Partiamo quindi dall'autore. Chi è? Boh. Non si sa, è l'uomo del mistero. E tale vuole rimanere. Quello che sappiamo è che ha paura nel raccontare ciò che ci sta per raccontare e gli piace molto il cioccolato. In questo libro, è bellissimo l'utilizzo dei vari Font. Le insegne che vengono citate, o magari gli urli che squarciano la notte, a volte sono scritti...che so....per due facciate vicine, oppure ognuno con un font appropriato, diverso dal Times New Roman usato normalmente. È quindi un gioco anche sulla grafica. In realtà questo sarebbe tipo un secondo libro, ma la storia si capisce ugualmente. I capitoli sono al contrario. Sì, il primo capitolo è il numero 33. Un conto alla rovescia come "una bomba ad orologeria". Il narratore / autore parla direttamente con noi, e spesso ci dice che non riesce a farlo. Non può raccontarci. E insomma, manca anche un capitolo perché l'aveva scritto su un tovagliolo e ora qual tovagliolo non lo trova più! È vero, è un libro per ragazzi, ma sono completamente sicura che se tornassi indietro lo ricomprerei di sicuro, e cercherò gli altri, perché anche graficamente, narrativamente, è un'opera molto originale e divertente. Sapete quelle cose che vi colpiscono e ne parlate spesso? "Sì poi in questo libro, no ascolta, c'è un contratto da firmare! Proprio all'inizio!" e nessuno sembra entusiasmarsi come te. È solo perché loro non l'hanno letto. Ma davvero, è fantastico!
"Siete pregati di leggere il contratto della pagina seguente con la massima attenzione. Se vi rifiutate di firmare, temo che dovrete chiudere questo libro all'istante. P. B."
È l'unica cosa che posso svelarvi, mi spiace!                                                                                        

Il mistero di Agnes Cecilia (scritto da Maria Gripe)

Titolo originale: Agnes Cecilia

Anche questo è stato un libro che mi ha accompagnata fin da piccola. L'ho sempre adorato. C'è stato un periodo però, nel quale non l'ho più riletto, e quando me lo ritrovai di nuovo fra le mani, mi resi conto di non ricordarmi cosa accadeva. È stato magnifico riscoprirlo. Guradarlo con occhi diversi, ora che ero più grande. Nora abita con i genitori e il fratello adottivi. Si sono appena trasferiti, e alla ragazza succedono cose particolari quando è sola. È come se l'aria attorno a sè cambiasse. Come se ci fosse un' altra presenza oltre a lei. Sente dei passi, che puntualmente si fermano sulla soglia. E qualcuno la osserva. Lei sa che c'è qualcuno, ma sa anche che fra loro c'è come un muro invalicabile, qualcosa che le separa. Vuole scoprire cosa succede e, prima sola, poi insieme a Dag (il fratello), raccimola indizi su chi prima di loro ha vissuto fra quelle mura. Antiche favole, bigliettini nascosti in un vaso, vecchie foto, una bambola e testimonianze. Nora scoprirà presto che ha a che fare con qualcuno di un altro tempo. Quello che in questo libro mi ha sempre colpito, è come Nora descriva il suo ricordo dei passi dei genitori. Lei dice che li riconosceva fra mille, e che è una delle poche cose che ricorda veramente perché ormai, da dopo l'incidente quando era molto piccola, non sa più se quello che ricorda è un ricordo vero, o se sia semplicemente frutto dei vari racconti dei parenti. Inoltre credo che il mio amore per gli orologi e il tempo, sia partito da qui. Quando Nora osserva l'orologio rotto che marcia al contrario con le lancette che corrono indietro, e lo porta a riparare, ma le dicono che è impossibile che quell'ingranaggio funzioni, credo di essermi innamorata di quel mistero. Possono due persone divise dal tempo, essere amiche? È un libro dove si intrecciano mistero, sovrannaturale e indagine, ma in un modo eccezionale. Sì perché è tutto velato da questo senso di, come spiegarlo, nostaliga misto dolcezza. Non quella dolcezza da carie ai denti, quella dolcezza sottile. È emozionante. Poi c'è un'altra cosa che mi ha sempre resa fiera! Il nonno di Nora le dice che chi è nato di Domenica, possiede poteri speciali. Infatti lei, è particolarmente sensibile, è lei che senza nemmeno volerlo si mette in contatto con qualcosa che appartiene al passato. E io ragazzi, sono nata di Domenica! E quindi quando ero più piccola (ma forse anche adesso, devo ammetterlo!) quando mi sentivo inutile mi dicevo: ma io sono nata di Domenica, posso sentire crescere l'erba!

mercoledì 9 gennaio 2013

Le parole segrete (scritto da Joanne Harris)

Titolo originale: Runemarks.

Si legge davvero bene. È scorrevole e si segue come cullati dalle parole, a volte travolti. Ci sono persone che portano un segno sul corpo, qualcosa che è visto come Male. Una runa. Queste persone hanno doti particolari, che la gente del villaggio non vede di buon occhio. Diciamo che se serve loro qualche favore chiudono un occhio, ma in generale si tengono lontane da queste persone. La protagonista è Maddy, una ragazzina che sogna. Sì, perché nel villaggio di Malbry è vietato sognare, è vietato pensare, è vietato avere idee che divergono da quelle di chi ha le redini. In paese viene vista come un'eretica, come qualcosa che macchia la loro vita tranquilla. Lei è diversa. Incontra uno straniero, il Guercio, che annualmente la viene a trovare e le insegna un sacco di cose. Un sacco di cose che c'entrano con quello strano segno. Le insegna a leggere le rune, le racconta di vecchi miti, leggende. Qualcosa si sta svegliando, un potere oscuro e arcano che metterà in pericolo il mondo. La storia si svolge fra antichi dei, magia, una lotta contro il tempo e il dubbio. Maddy non saprà più di chi fidarsi, chi è nel giusto, chi nello sbagliato. Esiste un giusto e uno sbagliato?! Ci sono colpi di scena, fughe, sotterfugi, strategie, dei norreni dimenticati (anche se non da tutti), l'importanza di conoscere il Vero nome, e la Parola, capace di piegare chiunque con un potere strabiliante. La Harris ha mescolato le proprie conoscenze sulle leggende norrene con la fantasia. Gli dei come Odino, Loki, Thor mantengono bene o male le carateristiche che li descrivono, ma tutta la storia e il loro agire è pura creatività della Harris. E che creatività! Maddy è una bambina curiosa, caparbia e furba, che ha a che fare con qualcosa che sconvolgerà il proprio mondo. Vecchie alleanze spezzate, antichi rancori non ancora sedati, pagina dopo pagina ci si stupisce. A chi piace la magia, l'avventura, e anche un pò di sarcasmo e ironia, è una buona lettura. La Harris ha quel che di ammaliante, che non ti lascia sfuggire e crea qualcosa di magico. Ricordiamoci che è colei che ha scritto Chocolat, dal quale è stato tratto poi il film (sì, quello con Johnny Depp). Un'atmosfera unica.

lunedì 7 gennaio 2013

Le Leggende del Mondo Emerso (scritto da Licia Troisi)

I. Il destino di Adhara;
II. Figlia del sangue;
III. Gli ultimi eroi. 

L'ultima trilogia che riguarda il Mondo Emerso. Devo dire che questa eroina, è quella che preferisco delle tre trilogie. La ammiro molto, mi piace un sacco. È una sorta di esperimento. L'unica cavia che è riuscita a rinascere come si desiderava. Non posso dire molto sul perché ci siano stati questi esperimenti, poiché c'entrano con le altre due trilogie, e svelerei forse troppo. Capelli neri striati di blu, due occhi di colore diverso, uno viola. Si ritrova distesa in un prato, senza sapere chi è, da dove viene e senza riconoscere il proprio viso. Non ha un passato. Ricorda solo poche scene di quando è fuggita. Sì, è fuggita dal laboratorio. Scoprirà avanzando nella storia chi o che cosa è, e anche il perché. Ha una grande forza di volontà, vuole scoprire chi è e vuole vivere. Per questo mi piace a dispetto delle altre due. Non si piange troppo addosso, ma lotta. Incontra un apprendista Cavaliere di Drago (anche lui con i suoi problemini, eh!) di nome Amhal. Sarà lui a darle un nome, e lei questo non potrà mai dimenticarlo. Mentre Adhara cerca il suo passato, Amhal vuole fuggire dal proprio, intriso di una ferocia d'animo che vuole annientare. Non posso davvero dire di più se non che si parlerà di Congrega dei Veglianti, ancora di personaggi del passato, e di una nuova e inquietante minaccia per il Mondo Emerso. Una nuova grande battaglia, l'epico finale. Sì, questa trilogia mi è piaciuta molto. Scorre sempre il sangue, due destini che sembrano essere tanto divisi quanto uniti. E la lotta interiore di ogni personaggio. Adhara è sicuramente il personaggio femminile della Troisi che finora mi è piaciuto maggiormente. Merita davvero seguire la sua ricerca, il suo scoprire le proprie origini e il suo lottare per avere una vita. Per essere quello che vuole essere e non quello che vogliono altri.

Le Guerre del Mondo Emerso (scritto da Licia Troisi)

I. La setta degli assassini;
II. Le due guerriere;
III. Un nuovo regno.

Questa è la seconda trilogia sul Mondo Emerso. Anche questa storia mi è piaicuta. Si ritrovano vecchi compagni, e si parla di gilde, di assassini. Insomma anche in questo caso il sangue non manca di certo. La protagonista è Dubhe, una ladra con un addestramento da assassina. Esiste infatti la Gilda degli Assassini, che sta tramando terribili cose per le sorti del mondo. Alla nostra protagonista non è che interessi troppo, quello che la porta ad essere sulle loro tracce, a parlare con loro (malgrado li detesti) è che qualcuno di loro le ha iniettato una sorta di veleno, che la trasforma quando perde il controllo in una Bestia assetata di sangue e senza pietà. Le dicono che lei è destinata ad essere un'assassina, per un incidente accaduto da piccola. In tenera età infatti ha ucciso un compagno di giochi, e il paese aveva deciso di toglierla di mezzo. Impietositi dalla bimba, la faranno scappare. È quindi sola. Incontrerà il Maestro, che inizialmente non vuole saperne di lei. Piano piano però la accetta e la istruisce nell'arte che conosce, quella dell'uccidere. La mette in guardia sulla Gilda, non deve avere niente a che fare con loro. Dubhe così, rimasta di nuovo sola, vive facendo la ladra. È una storia dove una ragazza lotta contro la Bestia che è in lei. Non vuole essere un'assassina, non vuole saperne di entrare nella Gilda, ma deve. Se vuole l'antidoto, deve entrare ed essere addestrata secondo i loro principi, secondo il loro Dio. Anche Dubhe come Nihal è una ribelle. Ci saranno poi altri alleati come un mago, una sacerdotessa, un principe che non condivide i valori del padre. In realtà anche questa protagonista spesso mi fa innervosire. Ok, certo. Hai una maledizione, un segno come un tatuaggio che ti ricorda che sei della Gilda, che sei nelle loro mani. E la voglia di uccidere che ti prende quando meno te lo aspetti e non riesci a fermare. Però la fa un pò lunga la ragazza! Ma a parte questo è molto intrigante. Già la setta in sè, gli assassini, le armi, gli intrighi, i passaggi segreti. E quando rispuntano i vecchi personaggi, o meglio alcuni di loro, è sempre un'emozione! E quando si scopre il vero scopo della setta, c'è da preoccuparsi. Insomma, se leggendo le Cronache vi sono piaciute, dovreste leggere anche questa trilogia, è una degna continuazione!

giovedì 3 gennaio 2013

Le Cronache del Mondo Emerso (scritto da Licia Troisi)

I. Nihal della terra del Vento;
II. La missione di Sennar;
III. Il talismano del potere.
La prima trilogia pubblicata della Troisi. Tempo fa, per l'epifania, mi arrivò il primo libro. "Nihal della terra del Vento", versione tascabile. Mia madre mi spiegò che quando chiese consiglio per un libro da regalarmi il commesso le fece vedere due libri. Uno era questo, l'altro un romanzo sui vampiri scritto da un russo. Le disse anche che quest'ultimo era molto in voga al momento. Ma mia mamma rimase colpita da quell'altro -Perché era scritto da un'italiana. Un fantasy scritto da un'italiana-. Vedete, nella mia famiglia siamo abbastanza fissati con "la lingua originale". Quindi anche con i film, i libri...se ci è possibile cerchiamo sempre di leggerli o vederli nella lingua originale. Fu un regalo bellissimo, uno per il pensiero, due perché me ne innamorai! Del Mondo Emerso ci furono poi altre due trilogie, ma partiamo con calma. Anche questa l'ho letta diverse volte. Devo dire che Nihal, la protagonista, spesso mi fa innervosire...soprattutto nell'ultimo libro, ma in ogni caso l'ho sempre seguita volentieri fra le terre del Mondo Emerso, e oltre. Lei è una mezzelfo, unica nel suo genere poiché degli elfi non si hanno più tracce da tantissimo tempo, estinti, e di mezzelfi non c'è più memoria. Capelli blu, orecchie a punta e occhi viola. Nihal vuole essere una guerriera fin da bambina ed è più forte di ogni coetaneo maschio. Si diverte a giocare alla guerra, lei contro "gli sgherri del Tiranno". La guerra nel mondo emerso non è uno scherzo però. Il padre, fabbro, le regala un pugnale che lei perde battendosi contro Sennar, un bambino di qualche anno più grande, apprendista mago. Nihal non accetta la sconfitta e chiede al padre di poter imparare la magia. Dopo tante richieste Livon cede, e la porta da sua sorella Soana, dalla quale studia anche Sennar. Dopo l'iniziale odio da parte della ragazzina i due diventano grandi amici. Sennar vuole diventare un grande mago e consigliere, Nihal un Cavaliere di Drago (per una donna cosa mai successa.) Iniziano così le avventure. Ma Nihal ha terribili incubi che la assillano, volti simili ai suoi che le chiedono vendetta e sangue, la morte del Tiranno. Grandi segreti tenuti nascosti per troppo tempo, amori, cuori spezzati, forza, sangue, testardaggine e le sorti di un intero Mondo giocano in questa storia. Fedele compagna di Nihal la sua spada di cristallo nero, forgiata dal padre come regalo. Fra profezie, viaggi, battaglie e guerra si snodano le varie vicende. Nihal in battaglia è una belva, assetata di sangue e violenza, combatte per il piacere di farlo. E questo da una parte le fa paura. Non posso svelare di più (tutti i risvolti più interessanti!) perché altrimenti rovinerei la lettura. Vi dico solo che l'ultima volta che ho finito questa serie, sono rimasta ferita. Probabilmente l'ho letto in un momento dove i dubbi mi attanagliavano, sul mondo, sulla giustizia e quella storia mi aveva aperto tante domande senza risposta che quando girai l'ultima pagina mi sentii persa. Non mi era mai successo, quasi ne avevo paura. Rimasi qualche giorno frastornata. Eppure l'avevo già letto altre volte, ma quella fu davvero particolarmente pregnante. Comunque, è una trilogia che si legge bene, forse Nihal a volte è davvero un pò frignona, ma si può anche capirla, leggendo la si può capire un pò di più. Sennar, bè...Sennar è un figo! In tutti i sensi! Quindi vi consiglio di leggerlo, ha un bello spunto. Anche quando si conoscerà il Tiranno, il suo scopo, tutto crea delle domande che possono valere anche nella realtà. Leggetelo se vi capita, perché no?!

mercoledì 2 gennaio 2013

Peter Pan (scritto da Sir James Matthew Barrie)

No, non è la storia che avete visto nel cartone Disney. Assolutamente. Perché quello che vuole dire il romanzo, è stato completamente stravolto dal cartoon. Quindi è come se non aveste mai conosciuto il vero Peter Pan. Perché come lo descrive Barrie, lui è un demone. Un bambino che non vuole crescere, e che quindi rimane egoista. Lui è l'Isola che non c'è, è viva grazie a lui. E viaggia nelle menti dei bambini, per ricordargli che giocare ed essere bambini è la cosa migliore. Wendy deve crescere e non vuole, per questo rimane affascinata da Peter (che per portar via Wendy, deve prender su anche i fratelli!). E le fatine, così piccole da poter provare un solo sentimento alla volta. Come Peter non possa essere mai toccato, come i bambini nell'Isola che non c'è, senza restrizioni, senza veri genitori, diventino violenti, incuranti. Pensate, durante la battaglia coi pirati i bambini contano divertiti quanti riescono ad ammazzarne, e più sono più sono contenti. L'Isola che non c'è fa dimenticare. Ma questa è solo una minima parte di cosa è davvero questa storia. La creatività che ha avuto lo scrittore, la fantasia, la finezza, la sensibilità...sono pressoché uniche. Per questo consiglio davvero di leggerlo. E non solo il romanzo, ma anche il testo teatrale che fu scritto per primo. Il personaggio di Capitan Uncino con le sue manie, le avventure e il dimenticarle quando sono ormai finite. No ragazzi, dovete assolutamente avventurarvi in questa storia.