Titolo originale: Agnes Cecilia
Anche questo è stato un libro che mi ha accompagnata fin da piccola. L'ho sempre adorato. C'è stato un periodo però, nel quale non l'ho più riletto, e quando me lo ritrovai di nuovo fra le mani, mi resi conto di non ricordarmi cosa accadeva. È stato magnifico riscoprirlo. Guradarlo con occhi diversi, ora che ero più grande. Nora abita con i genitori e il fratello adottivi. Si sono appena trasferiti, e alla ragazza succedono cose particolari quando è sola. È come se l'aria attorno a sè cambiasse. Come se ci fosse un' altra presenza oltre a lei. Sente dei passi, che puntualmente si fermano sulla soglia. E qualcuno la osserva. Lei sa che c'è qualcuno, ma sa anche che fra loro c'è come un muro invalicabile, qualcosa che le separa. Vuole scoprire cosa succede e, prima sola, poi insieme a Dag (il fratello), raccimola indizi su chi prima di loro ha vissuto fra quelle mura. Antiche favole, bigliettini nascosti in un vaso, vecchie foto, una bambola e testimonianze. Nora scoprirà presto che ha a che fare con qualcuno di un altro tempo. Quello che in questo libro mi ha sempre colpito, è come Nora descriva il suo ricordo dei passi dei genitori. Lei dice che li riconosceva fra mille, e che è una delle poche cose che ricorda veramente perché ormai, da dopo l'incidente quando era molto piccola, non sa più se quello che ricorda è un ricordo vero, o se sia semplicemente frutto dei vari racconti dei parenti. Inoltre credo che il mio amore per gli orologi e il tempo, sia partito da qui. Quando Nora osserva l'orologio rotto che marcia al contrario con le lancette che corrono indietro, e lo porta a riparare, ma le dicono che è impossibile che quell'ingranaggio funzioni, credo di essermi innamorata di quel mistero. Possono due persone divise dal tempo, essere amiche? È un libro dove si intrecciano mistero, sovrannaturale e indagine, ma in un modo eccezionale. Sì perché è tutto velato da questo senso di, come spiegarlo, nostaliga misto dolcezza. Non quella dolcezza da carie ai denti, quella dolcezza sottile. È emozionante. Poi c'è un'altra cosa che mi ha sempre resa fiera! Il nonno di Nora le dice che chi è nato di Domenica, possiede poteri speciali. Infatti lei, è particolarmente sensibile, è lei che senza nemmeno volerlo si mette in contatto con qualcosa che appartiene al passato. E io ragazzi, sono nata di Domenica! E quindi quando ero più piccola (ma forse anche adesso, devo ammetterlo!) quando mi sentivo inutile mi dicevo: ma io sono nata di Domenica, posso sentire crescere l'erba!
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