giovedì 18 aprile 2013

Undead. Gli immortali (scritto da D. Stoker & I. Holt)

Titolo originale: Dracula: the Un-dead

È il primo sequel autorizzato di Dracula. A scriverlo, il pronipote di Bram Stoker che risponde al nome di Dacre Stoker, e un grandissimo fan e studioso del mito di Dracula, nonché sceneggiatore dal nome Ian Holt. Questi due personaggi hanno tutta la mia ammirazione. Holt è riuscito a realizzare il suo sogno, semplicemente credendoci e rimboccandosi le maniche. Hanno voluto scrivere questo sequel, per poter dare vera giustizia al romanzo di Bram. Ci sono stati un pò di casini in passato sui diritti d'autore in America, si sono presi molte libertà e non hanno pagato un centesimo a Florence, la moglie di Bram. Insomma, la famiglia Stoker ha perso un po' l'entusiasmo, e diciamo che non ha proprio una bella opinione di Hollywood, giustamente. Pensate che c'è gente ormai così presa dalle versioni cinematografiche, che quando legge il romanzo dice: no, si è sbagliato. What?! Ahahaha! Dire che il creatore si è sbagliato è un po' un controsenso, ma va bene così. Comunque, in questo libro troviamo i sopravvissuti della compagnia degli eroi, e il figlio di Mina e Jonathan Harker che porta il nome del povero Quincey Morris. Premetto che io, non odiatemi, non ho mai letto Dracula di Bram Stoker. Mai visto nemmeno i film. Ma questo sequel mi è talmente piaciuto, che sono corsa alla biblioteca per cercare il romanzo del caro vecchio Stoker. La cosa che poi ADORO in questo libro è come ci siano personaggi realmente esisti all'epoca, e persino personaggi ripresi dalle vecchie stesure di Bram. Inoltre, è presente Bram stesso! Poi ci sono tanti piccoli dettagli e indizi nascosti, e io sono andata in brodo di giuggiole! Alcuni poi te li svelano i due autori nella postfazione. Si scusano anche con i "puristi" per aver dovuto modificare qualche data, o qualche particolare. Ma è tutto spiegato. È tanta la passione e la voglia di riscatto che hanno messo in quest'opera, che non puoi non accorgertene. Inoltre il ritmo della narrazione parte moderato per poi aumentare, proprio come gli eventi che accadono. Mi piace come hanno strutturato i personaggi, come ci siano alcune brevi scene, che capsici solo dopo, e mi piace tutto il lavoro, tutto lo studio che c'è stato dietro. Davvero, hanno messo il cuore in questo romanzo. Hanno voluto fare un grande omaggio a Bram Stoker, riscattare la famiglia ormai amareggiata e riaccendere la scintilla per poter riportare a galla Dracula il libro, non i film con libere interpretazioni. E devo dire che ci sono riusciti, perché ho sentito il bisogno di leggere di Dracula, della compagnia degli eroi, per poi trovare anche tutti quei particolari qui, in Undead. Insomma, non vedo l'ora di iniziare Dracula, di Bram Stoker. Grazie Dacre e Ian, siete riusciti nel vostro intento!

mercoledì 10 aprile 2013

Il ballo (scritto da Irène Némirovsky)

Titolo originale: Le bal

È un racconto breve. Lo scrisse nel 1928, quando aveva venticinque anni. La cosa particolare è che questa autrice è nata a Kiev, ma essendo vissuta a Parigi, i suoi racconti li scrive in francese. Questa particolare trama si sviluppa attorno alla preparazione di questo ballo. I signori Kampf sono nuovi ricchi, e per poter entrare davvero nell'alta società decidono di fare quello che fanno tutti: ostentare la ricchezza, organizzare un ballo. La quattordicenne Antoinette però non potrà parteciparvi. La madre sembra che la disprezzi in modo soffocante, e alle repliche della figlia le risponde che non è ancora una donna, e non lo sarà per molto tempo. È lei la donna, è lei l'affascinante di casa. Nel corso del racconto la piccola (così viene spesso chiamata) si interroga sulle persone dell'altro sesso. Come sarà baciare? Perché le è vietato crescere, diventare una donna? Eppure, lei sa che succederà presto. Sua madre invece sembra decisa a imprigionarla in uno stadio infantile, per non avere rivali. Io, io, io... La tratta davvero malissimo, le dice cose terribili, la sminuisce di continuo. Tutto questo perché vuole rimanere la donna di casa, perché è schiava del denaro e nessuno, nessuno deve sapere che loro non sono sempre stati ricchi. Deve essere tutto perfetto, deve andare tutto come dice lei. Non ha molto tempo. Lo specchio le dice ogni volta che si specchia che ormai non è più tanto giovane. E così Antoinette medita la sua vendetta. Senza rimorsi, senza commozione. Ah, mi piace. Ha un modo di scrivere molto soffocante in realtà. Nel senso buono. Ti senti come trasportato dentro a un ciclone, ma non riesci mai ad arrivare a quel punto di calma. È febbrile. La figura della madre, è una matrigna. La donna è vista come arrampicatrice, e sempre più desiderosa di ricchezze. L'uomo è lì, a sopportarla, a deriderla pure, a volte. Questo racconto è come una piccola breccia nel mondo della Némirovsky, che mi piacerebbe approfondire. Inoltre lei, essendo ebrea di origine, venne deportata e morì ad Auschwitz. Continuò comunque sempre a scrivere e noi abbiamo le sue ultime opere grazie alle figlie e alla loro valigia piena dei diari, delle lettere e delle bozze precise della madre. Anche questo lato biografico mi affascina. Inoltre mi piace come descrive il cambiamento, anche fisico, nella signora Kampf dopo che è diventata ricca. È un'autrice che voglio conoscere meglio. Se vi capita, leggete questo racconto breve.

lunedì 8 aprile 2013

La traccia dell'angelo (scritto da Stefano Benni)

Intanto mi piace leggere un libro nella sua lingua originale, soprattutto se è italiano! Questo autore non l'avevo mai letto e il suo libro mi è capitato fra le mani per caso. Me lo ha portato mia sorella. Non ha molte pagine, ma scava. Mi piace come scrive. Frase brevi, concise. E dirette. È come un coltello. Però non ti ferisce facendoti male, è quel dolore piacevole, quel dolore sopportabile, che ti rende più vivo. Avete presente? Come quando non so, fai un salto da un posto molto alto e c'è quel momento che sei sospeso in aria. Eccitazione e paura insieme. Poi arrivi a terra e magari ti cedono un secondo le ginocchia e ti ritrovi a terra. Un piccolo livido, che però cavolo, ti ha tenuto sveglia. E vedi, in quel momento, tutto più limpido (nel libro Beauty direbbero che ti rende "frizzolo"!). Adoro poi il nome del protagonista: Morfeo. È tutta la sua vita raccolta in poche pagine, con salti temporali, e appunto segnata dalla traccia degli angeli. Sarò sincera. Non sono in grado di ri-raccontare la trama. Però posso dirvi quali sono gli argomenti che accompagnano la storia. La vita di Morfeo, da quando era piccolo e gli cadde in testa una persiana, causandogli una commozione cerebrale. Viene dimesso dopo qualche giorno. E poi è grande. Un dottore gli annuncia che ha l'epilessia e lo imbottisce di medicinali. È questo l'argomento. L'essere schiavi di medicine, e dei mercanti di medicine. È un attacco a quel mondo. Sì, è pienamente condiviso da me. La dipendenza da farmaci che spesso può essere evitata, ma non possono evitartela: l'economia dei mercanti di medicinali. E ci sono gli angeli. Non sempre buoni, non sempre cattivi, che vogliono stare fra gli uomini. Fare di più per loro. Ma non ci sono sempre. A volte arrivano, a volte ti abbandonano. È la traccia del'angelo. E se all'inizio non capisci appieno cosa significhi, insieme a Morfeo arrivi a comprendere. È una lettura che mi è piaciuta. Talmente, che dopo tanto tempo ho ripreso la matita in mano per sottolineare le frasi che più mi colpivano. Finisco questo post con un estratto dal libro:
"Un angelo non c'è sempre. Se no, non è un angelo. La sua prerogativa è che qualche volta arriva e qualche volta ti abbandona. Ecco l'essenza, la traccia dell'angelo."

domenica 7 aprile 2013

Beauty -trilogia (scritto da Scott Westerfeld)

I. Brutti (Uglies)
II. Perfetti (Pretties)
III. Speciali (Specials)

Come detto in precedenza, avevo interrotto la lettura di questo tomo, causa arrivo dell'ultimo libro di Harry Potter in inglese. Quando l'ho ripreso, c'è voluto un pò di tempo per ricarburare. Ero a metà del secondo libro (ogni libro è diviso in tre parti). Ma l'ultimo...l'ultimo l'ho letto in pochissimo tempo. L'ho divorato. Ma partiamo dall'inizio. Allora, dovete sapere che qualche anno fa uscirono i primi due libri, separatamente, ma non il terzo. Stamparono invece il tomo che appunto ho preso io, con tutti e tre i volumi al suo interno. Per cui chi aveva preso i primi due volumi qualche anno fa è rimasto fregato, si è dovuto comprare il tomo unico per sapere come andava a finire. Ecco, io qualche anno fa notai la copertina di Brutti. Mi ispirava, sia la grafica del libro, che la trama. Però ero sempre indecisa, non riuscivo mai a comprarlo. Poi, quest'anno, per caso mi imbatto in questo volume unico. Ping... un segnale. Mi sembrava una trama familiare, ma la copertina era totalmente diversa e non capivo. Poi, a casa, l'illuminazione! Credo fosse destino isomma. Detto questo, cercherò di farvi capire perché mi è piaciuta tanto questa trilogia. È ambientata in un mondo dopo il nostro, superiore, pieno di tecnologia. E qui già si arriva a qualcosa di particolare: super tecnologia per non dover più sfiorare la natura selvaggia, gli alberi o gli animali. Sono tutti vegetariani, hanno aggeggi che spara loro tutto ciò che vogliono, librauto, librelle, elastigiacche. E non esistono conflitti. Non ci sono guerre. A scuola spiegano come vivevamo noi, e ragazzi davvero...ti sale la vergogna. Voglio dire, quello di cui parla Westerfeld è un mondo esageratamente "perfetto"-o almeno così sembra all'inizio- ma fanno piccole osservazioni, o frasi sul nostro stile di vita, che io credo di avere amato l'autore per questo. Dal mio punto di vista, l'intera saga è un manifesto contro l'uomo di adesso. E lo condivido. Torniamo alla trama però. Per evitare che ci siano conflitti, causati da colore e razze diverse, da diverse opinioni e diversa morfologia, a 16 anni ci si deve sottoporre ad una operazione di super chirurgia plastica che ti renderà Perfetto. I piccoli si chiamano Cuccioli, i ragazzi adolescenti che aspettano con ansia di poter diventare Perfetti, sono i Brutti. Iniziate a capire? Quando si diventa Perfetti, si passa al di là del fiume e si vive sull'isola dei NeoPerfetti. Questi sono sempre dietro a far festa e fare quello che più li aggrada, senza freno e senza cerimonie. Feste, alcool, feste. Tally Youngblood è la ragazzina Brutta che non vede l'ora di compiere i fatidici 16 anni. Si ritrova sola nel Dormi, e decide di fare uno "scherzo tipico da Brutti" e recarsi sull'isola assolutamente vietata dei NeoPerfetti per poter incontrare un amico. Fa un gran casino, riesce ad intrufolarsi ad una festa, a incontrare l'amico ormai Perfetto e rimane quasi shockata. Si sente inutile, si sente brutta, si sente sbagliata. Dopo questa bravata, che finisce con un'uscita trionfale, conosce una nuova amica: Shay. Lei ha qualcosa di diverso, non sembra entusiasta dell'operazione. I loro compleanni cadranno lo stesso giorno e Tally ne è felicissima. Shay le insegna a volare con le librelle, e fanno un sacco di scherzi assieme. Shay piace molto a Tally, ma poco prima del fatidico giorno l'amica le confessa che scapperà e la prega di andare con lei. Esiste un luogo laggiù, che si chiama Fumo, dove i Brutti che non vogliono sottoporsi all'operazione (obbligatoria), scappano. Per essere loro stessi, per rimanere Brutti. Tally non può crederci, non può essere vero. È semplicemente disgustata dalla proposta. Lei vuole diventare Perfetta. Non dirò altro, poiché altrimenti praticamente vi svelerei tutto il primo libro! Non sarebbe molto carino da parte mia. Comunque, durante la trama ci saranno tradimenti volontari e involontari, la conoscenza di Fumo e dei Fumosi, e delle forze di Circostanze Speciali. Questo ordine sembrava essere solo leggenda, e invece dei Perfetti di una bellezza terrorizzante, con lineamenti da lupo, faranno scoprire a Tally che esistono davvero, sono gli Speciali. Durante tutta la storia Tally cambierà spesso, ma quel suo qualcosa riuscirà a farla essere comunque sempre se stessa. È una ragazzina testarda, egoista forse un po', piena di dubbi e paure, ma coraggiosa senza volerlo. Ci saranno molti personaggi interessanti, e sviluppati bene secondo il mio parere! L'ultimo libro, come già detto, l'ho letteralmente mangiato. Dovevo assolutamente capire come sarebbe andato a finire. E mi è piaciuta, la fine non mi ha delusa, una fine intelligente secondo me. I capitoli sono brevi, ed è divertente capire il perché abbiano quel particolare titolo, inoltre fanno in modo che la lettura sia meno "pesante". Amo particolarmente quando parlano di noi, dei Rugginosi. A volte quasi sembrano provare pietà per noi. Dei poveri ignoranti assetati si potere e accecati dai soldi e dal volere avere sempre di più. Come dicevo, un Manifesto contro l'uomo dei nostri giorni. I Perfetti poi sembrano come imbambolati, sempre dietro a fare festa e a non pensare praticamente a niente. E anche in questo caso Tally farà scoperte sconcertanti, che un po' le daranno uno schiaffo per svegliarla un attimo! È come se l'autore ci desse una chance. Voglio dire, ci "condanna" un po' per il nostro stile di vita, ma allo stesso tempo anche questo nuovo mondo ai nostri occhi sembra esagerato. Ti senti sballottato, dubbioso. Non capisci se effettivamente abbiano ragione o meno sul nuovo modo di vivere, o cosa ti disturbi tanto. La chance di cui parlavo è quella di dirci, fra le righe, che abbiamo una scelta. Ci fa capire a cosa ci porterà il nostro comportamento e ci dice: ehi, guarda che tu puoi cambiare, possiamo scegliere, possiamo ancora accorgercene. Tu puoi pensare con la tua testa, sempre. E quando te ne accorgi puoi decidere se fare finta di niente e decidere che così va bene, o lottare per te stesso. Questo libro dovrebbero leggerlo tutti, in tutto il mondo. I potenti, i ragazzi, i ricchi, chi fa le guerre, chi è schiavo del denaro. Sarebbe un bello schiaffo. L'avrete capito ormai, io adoro i ribelli, adoro chi sceglie di pensare con la propria testolina! Leggetelo, fa bene!

mercoledì 3 aprile 2013

Gemma Doyle-La trologia (scritto da Libba Bray)

I. Una grande e terribile bellezza (A great and terrible beauty)
II. Angeli ribelli (Rebel Angels)
III. La rivincita di Gemma (The sweet far thing)

Hanno tradotto tanto bene i primi due, quanto orribilmente l'ultimo. Ma traduzione di titoli a parte, è una trilogia strepitosa. Questa autrice mi colpisce molto. Adoro il macabro che si respira nei suoi romanzi, e quella magia bellissima quanto terribile, appunto. La protagonista è Gemma, ragazzina di origini inglesi che abita a Bombay con la famiglia. È una signorina in tutto e per tutto. Mi spiego, la trama è ambientata nell'epoca vittoriana. È il suo compleanno, è al mercato insieme alla madre e la odia in quel momento. Non la capisce, lei ormai è grande e vuole assolutamente andare a Londra. E invece l'hanno intrappolata lì, dove non vuole stare. Inoltre succede qualcosa di strano, la madre vede qualcuno o qualcosa e decide di spedirla a casa. Figurarsi, non è mica una bambina lei! E fa una scelta molto matura...scappa. L'ultima cosa che dice alla madre è che la odia. Profondamente. E poi tante cose si susseguono. Si perde, qualcuno la segue e ha una visione. Vede la madre, l'uomo che deve averle fatto paura, un'onda nera e lei che fa un gesto inaspettato. Si uccide. Il ragazzo che la soccorre sembra sapere cosa le è appena successo e le chiede cosa diavolo ha visto, ma lei deve andare, deve accertarsi che quello che ha visto non è reale. E invece vede sua madre a terra, nel sangue. Così il suo desiderio si realizza, parte per Londra. La cosa strana era che sua mamma aveva lasciato detto che se le fosse capitato qualcosa, Gemma sarebbe dovuta andare nella scuola che aveva frequentato pure lei, a Londra. Gemma è un pò ribelle, non si lascia mettere i piedi in testa, ma è anche una ragazza in cerca di amicizia, o meglio, di complici. Così in quella scuola di signorine stringe rapporti (non senza sudarseli) con tre ragazze: Ann con la quale  divide la stanza, Felicity una ragazza bella e furba, una cacciatrice e Pippi, bellissima e altezzosa. Dopo i primi tempi duri, nei quali Gemma deve dimostrare quanto vale alle sue nuove conoscenze, le quattro amiche scopriranno terribili segreti. Gemma continua ad avere visioni che le indicano una strada e scoprirà la storia legata alla strana collana che le ha lasciato sua madre. Scoprirà di non essere come le altre, di poter aprire la porta che le collega con un mondo diverso. Un modo fatto di poteri sovrannaturali. Ma tutto questo non basta. Da Bombay Gemma si è portata non solo la famiglia, ma anche quel ragazzo che l'aveva seguita che sembra sapere molto più di lei su tutta quella storia. Kartik sarà restio inizialmente e le vieterà di usare la magia, di andare da quell'altra parte. Mettiamo in chiaro: Gemma di certo non si fa dire da uno sconosciuto indiano, anche se molto carino e attraente, cosa deve fare. Oltretutto è proprio questa particolarità che le porta l'ammirazione di Felicity e compagnia bella. Non vuole perdere le sue nuove amiche, deve usare la magia. E questo diciamo che è come inizia tutto il casino. Scoprirà segreti su sua madre, terribili verità sulla magia, l'estistenza di un Ordine. Se i due mondi sono divisi un motivo c'è. Farà i conti con le sue nuove compagne, assetate di potere, vogliose di libertà, ossessionate dal voler essere belle e accettate, con un ragazzo che la attrae ma allo stesso tempo è suo nemico, e con suo padre e suo fratello. Vorrei davvero dire altro, ma come sempre, se lo facessi vi rovinerei tutta la lettura, e non voglio farlo! Ci sono colpi di scena, e umanità. Ho scelto questa parola perché è quello che ho pensato la prima volta che ho letto la trilogia. I personaggi sono umani. Costruiti talmente bene da farteli odiare profondamente, o da farti piangere o da farti venire voglia di schiaffeggiarli e dire: svegliati! E poi tutta la storia legata a questo posto di magia, alla scuola, a sua madre alle visioni che la tormentano. Anche questa protagonista a volte mi fa alzare gli occhi al cielo, soprattutto per come si comporta con le sue "amiche". Errori madornali, che mettono in pericolo tutti solo per non sfigurare davanti alle amiche, solo per dimostrare che sei qualcuno, che puoi, che sei interessante. È un bello specchio di come siano i rapporti anche nella nostra realtà. Il voler sempre dimostrare di essere qualcuno. Tu qualcuno lo sei già, ma non perché gli altri lo dicono, ma perché sei tu. E questo Gemma lo capisce non proprio subito. Iiiiih! Ho già detto troppo. Comunque: ribellarsi alle regole, mistero, macabro, magia, amore, amicizie (a volte sbagliate ehm ehm..), coraggio, avventura e ribaltamenti di situazioni. Questo è solo la punta dell'iceberg di questa fantastica trilogia. L'ho letta più volte, e non mi stanco mai. Assolutamente da leggere.
P.S. È vero che sono protagoniste praticamente tutte donne (a parte Kartik, il padre e il fratello di Gemma e qualche altro uomo...), ma non pensiate che per questo è un "libro per ragazze". Assolutamente. L'ha letto anche un mio amico, e da quel che mi ha detto gli è piaciuto, per cui anche voi maschietti, se vi interessa leggetelo, non buttatelo nel dimenticatoio! Perché merita. A volte fa persino un po' paura!