Titolo originale: The secret garden.
Premetto che ho amato il film (contrariamente al solito visto prima di aver letto il romanzo). Oltre alla storia, ero affascinata dai luoghi, da quel senso di magia e mistero. Quando ho preso il libro, impaziente di leggere, sapevo che non mi avrebbe deluso. Avevo ragione. Non solo non mi ha deluso, ma ho scoperto che ha arricchito quello che già mi aveva fatto provare la versione cinematografica. Mary è ancora più scontrosa, e viene descritto molto il cambiamento che fa non solo psicologico, ma anche fisico. I capelli prima sciupati, piano piano iniziano a splendere, le guance scavate a prendere vita, e conosce per la prima volta l'amore, l'amicizia, la felicità. Anche la situazione con i genitori in India è chiara e concisa: non la vogliono, e per giorni si scordano della sua presenza, tanto che quando la trovano è rimasta sola, non c'è più nessuno in quella grande casa. Quindi parte da un abbandono. La scoperta del giardino, dei segreti della casa, di un cugino diverso e uguale allo stesso tempo, di un amico prezioso, del rapporto con la natura e gli animali. Vieni trasportato nella brughiera, ti senti vicina a quella Mary che urla contro il cugino che non sta per morire, ma fa solo i capricci. È tutto visto dallo sguardo di un bambino: è tutto naturale, è tutto una curiosità, è tutto una scoperta. Il giardino segreto diventa per la bambina una sorta di terapia. Curarsi di fiori, di terra, di qualcosa che sembra morta e che è stata dimenticata per anni e che invece è ancora piena di vita, pronta a rinascere. Anche la scrittura è scorrevole, e si legge volentieri. Ti fa sorridere.
Premetto che ho amato il film (contrariamente al solito visto prima di aver letto il romanzo). Oltre alla storia, ero affascinata dai luoghi, da quel senso di magia e mistero. Quando ho preso il libro, impaziente di leggere, sapevo che non mi avrebbe deluso. Avevo ragione. Non solo non mi ha deluso, ma ho scoperto che ha arricchito quello che già mi aveva fatto provare la versione cinematografica. Mary è ancora più scontrosa, e viene descritto molto il cambiamento che fa non solo psicologico, ma anche fisico. I capelli prima sciupati, piano piano iniziano a splendere, le guance scavate a prendere vita, e conosce per la prima volta l'amore, l'amicizia, la felicità. Anche la situazione con i genitori in India è chiara e concisa: non la vogliono, e per giorni si scordano della sua presenza, tanto che quando la trovano è rimasta sola, non c'è più nessuno in quella grande casa. Quindi parte da un abbandono. La scoperta del giardino, dei segreti della casa, di un cugino diverso e uguale allo stesso tempo, di un amico prezioso, del rapporto con la natura e gli animali. Vieni trasportato nella brughiera, ti senti vicina a quella Mary che urla contro il cugino che non sta per morire, ma fa solo i capricci. È tutto visto dallo sguardo di un bambino: è tutto naturale, è tutto una curiosità, è tutto una scoperta. Il giardino segreto diventa per la bambina una sorta di terapia. Curarsi di fiori, di terra, di qualcosa che sembra morta e che è stata dimenticata per anni e che invece è ancora piena di vita, pronta a rinascere. Anche la scrittura è scorrevole, e si legge volentieri. Ti fa sorridere.
Nessun commento:
Posta un commento