domenica 23 dicembre 2012

Il figlio del cimitero (scritto da Neil Gaiman)

Titolo originale: The Graveyard Book.

Gaiman ebbe l'idea negli anni Ottanta, vedendo il proprio figlioletto girare in triciclo per il cimitero. Si delineò allora l'idea di questa storia particolare che però Gaiman non scrisse subito. Non si reputava ancora abbastanza bravo. Dovremo aspettare fino al 2008. La storia narra di Nobody Owens, bambino adottato dagli abitanti del cimitero. La sua famiglia è stata uccisa quando lui era ancora molto piccolo, e gattonando il piccolo Bod riuscì a scappare. Così si ritrovò a vagare per il cimitero e i suoi abitanti decisero di renderlo Cittadino e adottarlo. Il bambino cresce e viene istruito a dovere. Ciò non toglie che Bod sia un essere umano. Lui cresce, cambia e desidera vedere il mondo fuori dal cimitero. Cercano di dissuaderlo, perché fuori da quei cancelli non ha più la protezione del mondo dei morti, e qualcuno là fuori lo sta ancora cercando. Perché? E perché Nobody non può vedere cosa c'è fuori? Sa rendersi invisibile, sa vedere quello che per gli altri non c'è, ma non gli basta. Gaiman mi ha attirato. È una storia scritta bene, e le atmosfere sono veramente suggestive. L'idea è particolare e già ti chiama a sè. Un misto fra magia, mistero, avventura. Il tutto condito da qualche illistrazione perfetta per quelle parole. Riesce a farti entrare in un mondo seppur lasciandoti spettatore. Come dire, tu non hai la Cittadinanza e personalmente è come se avessi questa splendida possibilità di capirne comunque qualche segreto seguendo la storia di Bod. Ciò non toglie che tu non potrai mare vedere con i tuoi occhi perché non puoi. Non è fra i tuoi diritti. Non so se riesco a spiegarmi, ma credo sia una cosa fantastica.

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