lunedì 27 maggio 2013

Il grande Gatsby (scritto da F.S. Fitzgerald)

Titolo originale: The great Gatsby

Lo lessi qualche anno fa. Fu un regalo, molto gradito. Mi piace quando mi regalano i libri! L'ho riletto perché ho visto il film che è uscito da poco (sono una fan di Di Caprio!). Mi è piaciuto, ma ho sentito il bisogno di rileggere, come dire....l'originale! Quando lo lessi la prima volta, rimasi stupita. Non mi aspettavo mi sarebbe piaciuto così tanto. E rileggendolo non mi ha deluso. Il suo cinismo mi ha rapito. È scritto in prima persona, da Nick Carraway. Nick si trasferisce nel West Egg. Ha una casa modesta, e al di là della baia vive la cugina, Daisy, sposata con un suo vecchio compagno di università: Tom. Siamo nei ruggenti anni '20, e la visione della storia che vuole dare il nostro Nick è senza giudizio. Sappiamo tutti che è impossibile, anche lui, quindi io preferisco dire che lui sembra cerchi di non avere PRE-giudizi. Comunque, di fianco alla sua modesta dimora si erge una sorta di castello, con un giardino perfetto, e dove per tutta l'estate si festeggia alla grande. Davvero, feste grandiose dove praticamente tutti gli invitati non sono invitati. Sono imbucati. Quasi nessuno conosce il proprietario di casa di persona, e circolano varie voci su chi sia in realtà e cosa abbia fatto nella sua vita. Lui è Jay Gatsby. Contrariamente a tutti gli altri, Nick riceve un invito per una di queste famose feste, e conosce così il suo vicino. Gatsby è come avvolto da un alone di mistero, e sembra che con quel suo sorriso riesca davvero a conquistare qualsiasi persona. Spesso Nick si accorge che Jay gli sta raccontando qualcosa che non è reale, ma capisce anche come mai riesca a convincere sempre tutti. Per tutto il racconto i suoi sentimenti per Gatsby sono contrastanti. Non sopporta il suo modo di pensare, le sue conoscenze, e a volte è davvero infastidito da alcuni suoi comportamenti. D'altra parte, lo ammira e lo capisce. A volte vorrebbe andarsene e lasciarlo solo, altre vorrebbe dargli una pacca sulla spalla e complimentarsi. Il fatto è che questo ragazzo che sembra esser diventato ricco dal nulla, ha uno scopo. No, chiamiamolo sogno. Un sogno nel quale ripone tutta la sua speranza. Daisy. Sì, quella piccola viziata menefreghista e sbadata ragazza. Non svelo di più altrimenti vi svelo tutto il libro. In ogni caso mi piace davvero molto come è scritto. Le metafore, le frasi, i dialoghi. A volte rileggendolo trovavo frasi sottolineate e piccoli appunti di fianco. Mi ha colpito davvero molto. E ho subito adorato Gatsby. Anche Nick non è male. Sono ironici, cinici. E ti ritrovi in mezzo agli sbalzi di opinione che Nick ha verso Jay. Io credo che leggendolo, non si possa rimanere immuni al fascino di questi personaggi. Di questi anni. Di questa storia romantica senza essere diabetica, e trasudante speranza. Una speranza in un sogno appartenente al passato. Insomma, lo consiglio, sì.
Ho letto ultimamente articoli sul film, appunto, di Baz Luhrmann. Dicono che non mette in risalto la storia d'amore, che le feste sono una copia del film Romeo+Giulietta, che è una sorta di flop insomma. Io non credo proprio. La storia arriva dritta al cuore, come arriva dal libro. Certo, in maniera diversa, ma non è questo il punto. Nel film ho amato le riprese vertiginose iniziali, e l'attenzione a piccoli particolari descritti nel libro, a frasi riportate fedelmente, ma soprattutto quali frasi. Secondo il mio modesto parere, è stato un bell'omaggio. E non mi sembra che le feste siano state così esagerate. Nel libro le descrive feste esagerate. Ecco, forse nel film Nick è descritto soprattutto quando è pro-Gatsby, mentre nel libro forse è più il contrario. Ma riflettiamo un attimo. Leggiamo il titolo. Il grande Gatsby. La storia la vuole raccontare Nick, e nel farlo non riporta mai che qualcuno lo chiamasse con questo appellativo: grande. È quindi una sua scelta descriverlo nel titolo come grande. Pensandoci, il titolo si può leggere in due modi. Un pò come l'atteggiamento che ha verso Gatsby in tutto il romanzo. Descrive in modo vero. Semplice. Non facile, badate, ma semplice. Dritto al punto. Senza paura. Merita davvero di essere un classico.

P.S.: Credo che Leonardo Di Caprio abbia capito Gatsby. È stato magnifico nell'interpretarlo. Diciamo che all'inizio ero un po' come Nick: Di Caprio è il mio attore preferito, ma sarebbe riuscito a dar davvero vita a uno dei miei personaggi preferiti? La risposta è stata sì. Beh, un grazie anche al regista aggiungerei.
Seconda cosa. Ci sono davvero perle di vita in questo romanzo.

martedì 14 maggio 2013

Piccoli mostri da incubo (scritto da Kelly Link)

Titolo originale: Pretty Monsters

È una raccolta di racconti brevi. Sono particolarmente affezionata ai racconti brevi, mi piacciono molto in genere. Adoro come scrive Kelly Link. Concisa. Sincera. E anche ironica! A volte "blocca" la narrazione della storia per dire qualcosa, e magari è capace di scrivere cose come «Ma certo a voi non interessa la mia opinione sulla poesia. Vi conosco bene, anche se non ci conosciamo. State aspettando che arrivi alla parte dove si dissotterra una bara». È geniale! In questi racconti è presente del sovrannaturale, ma non esagerato, quel pizzico che serve per farti sentire strano. Per rendere tutto più misterioso e accattivante, senza però che tu te ne renda conto. Ammaliante. Ecco, ho trovato l'aggettivo. Ci sono bare dissotterrate per riprendersi delle poesie, capelli e cappelli inquietanti, gemelli (dai, come dice la Link, fanno sempre effetto i gemelli in queste storie!), maghi, poteri, un racconto dentro un racconto, giochi grotteschi, e strane trame. Il più delle volte finisci il racconto e ti chiedi: ma è davvero la fine? Cosa sarà successo davvero? Ti lascia sempre quel piccolo dubbio che ti affascina ancor di più e che nel frattempo ti logora un pochino di curiosità! E quindi ti ritrovi che vuoi leggere! Accidenti vuoi leggere cosa succederà ai prossimi protagonisti! Inoltre l'autrice giudica, in qualcuno dei racconti, i suoi personaggi. Li critica, e non solo da come li descrive...proprio esplicitamente, palesemente. E te lo ribadisce! Inoltre non è banale. Di solito è facile cadere un po' nei clichè, ma Kelly Link è riuscita a creare un suo mondo, a portare i suoi racconti su di un'altra dimensione. È stata una lettura divertente, stimolante, ammaliante (sì mi piace questo aggettivo!), interessante. Ci sarebbero altri aggettivi, davvero, sarebbero troppi! Inoltre gioca davvero molto con il lettore. A volte ti stupisci, inarchi le sopracciglia e pensi: ma....sta parlando con me! È davvero una cosa buffa! E che ti rapisce ancor di più. Quindi ha ragione a dire appunto: "vi conosco bene, anche se non ci conosciamo"...è furba! E mi piace! Sì sì, consigliato vivamente!
Vi scrivo di seguito i titoli dei racconti che costituiscono la raccolta. Purtroppo sono solo in italiano!

-La bara sbagliata
-I maghi di Perfil
-Magia per principianti
-La borsa fatata
-Il cappello dello Specialista
-Il mostro
-Il surfista
-La sentinella di Abal
-Piccoli mostri da incubo
-Il gioco di Cenerentola

Ah poi altre due cosucce. Adoro come iniziano questi racconti. Non con troppe prefazione che spiegano chissà cosa, o i soliti "C'era una volta". Iniziano schietti! Fantastico! Inoltre questo libro l'ho comprato a peso. Sì davvero. C'era una bilancia, e tu prendevi un libro dal banco del Promo a peso, lo pesavi e ti veniva fuori quanto lo dovevi pagare. Esatto, come si fa con la frutta e la verdura nei supermercati. Gran colpo di fortuna, me lo dico da sola!  Sono tutti racconti un po' inquietanti o comunque particolari. Insoliti. A volte poi il titolo sembra banale, e poi ti devi ricredere. Insomma, vi consiglio di leggerlo. Siate curiosi!

lunedì 6 maggio 2013

Dracula (scritto da Bram Stoker)

Allora, premettiamo che ho preso il libro in biblioteca, e l'edizione che c'era era degli anni '70. A volte dovevo capire cosa ci fosse scritto perché gli errori di battitura erano assai frequenti. Eheheh. Ero veramente curiosa di leggere l'opera originale. Ed ero contenta di non avere stereotipi nella mia mente. Certo, sapevo come si uccide un vampiro, o che cosa sono. Non avevo mai visto però nessun film sul Conte Dracula, o sceneggiato, o quel che vi pare. Per cui la mia testa era come una spugna nuova, che poteva assorbire tutte le informazioni, senza respingerne alcuna. Devo ammettere che mi è piaciuto. Innanzitutto è bella la struttura: tutto sotto forma di stralci di diari, o di articoli di giornali, o telegrammi, o lettere. Abbiamo soprattutto il punto di vista di Jonathan Harker, Mina Murray (che presto diventa Mina Harker...aaaah, l'amour!), nella prima parte Lucy Wenstenra, il Dottor Seward e qualcosa scritto anche dal Dottor Van Helsing. Inizialmente siamo in Transilvania, nel castello del conte, e il giovane Harker deve svolgere dei compiti legali per il caro Conte Dracula. Scrive ogni minimo particolare di quel che succede nel suo diario stenografato (vorrei imparare pure io) e ben presto ci troviamo a leggere degli orrori che percepisce nel castello, di incontri con creature a sua detta diaboliche, e di come si senta in trappola. Queste sensazioni ci arrivano amplificate, perché sono descritte dalle parole stesse di chi le sta vivendo, e con un bel ritmo incalzante. A volte mi veniva da sorridere, perché comunque il modo di parlare era decisamente diverso dal nostro. Un po' più aulico posso dire. Ma anche questo aspetto non era affatto male! Mina è la fidanzata di Jonathan. Questa donna è un genio, più si va avanti nella storia, più lo si comprende. A parte doti di intelligenza, è una donna forte. Forse quella che nella storia ha più forza psicologica di tutti. Persino di Van Helsing. Comunque, Mina oltre al diario ha una fitta corrispondenza con la dolce Lucy. Chioma rossa, occhi dolci, e una persona buonissima (ecco, sono tutti un po' troppo buoni forse. A parte Dracula, ovviamente). Lucy è talmente amabile che ben in tre uomini le hanno chiesto la mano: il Dottor Seward, l'americano Quincy Morris, e l'audace Arthur Holmwood (o Lord Godalming, quando morirà il padre). Lucy è innamorata di Arthur, e sarà lui la sua scelta, malgrado l'addolori dover far soffrire gli altri due. La beffa è che i tre uomini sono grandi amici. Poracci. In ogni caso la coppia di innamorati non si sposerà mai. Lucy verrà morsa dal Conte. Piano piano perde le forze, si trasforma. Nemmeno Van Helsing, che già ha un'idea di cosa stia accadendo, riuscirà a salvarla. E dovranno superare una prova di grande forza: distruggere la Non-morta che ormai Lucy è diventata. Insomma, per una serie di circostanze si ritrovano tutti assieme, Mina, Jonathan, Seward, Quincy, Arthur e Van Helsing. Riapriranno il diario di Harker (che se avesse potuto avrebbe volentieri evitato. Non voleva ricordare nulla di quel periodo, ma sapeva che prima o poi quelle informazioni sarebbero servite). Ed inizia la caccia. I personaggi mi piacciono assai. Mi piace la laconicità (si dice?!) di Quincy Morris. Lo adoro quando tutti sono in ansia e agitati, e lui fa le sue domande, calmo e tranquillo in apparenza. Mi piacciono i coniugi Harker. Sono talmente innamorati. I loro scambi di sguardi, le strette di mano al posto delle parole. A volte sono un pò esagerati, ma va bene così. Inoltre quello che dovrebbe essere il protagonista, quindi il Conte, sembra davvero essere un' ombra sfuggente. Perché mentre noi siamo dentro alle sensazioni, alle idee, ai dubbi di questi personaggi, il Conte è sfuggente. Ne abbiamo un'idea all'inzio grazie a Jonathan. Comunque sempre raccontato da altri, con il punto di vista dei "buoni". Insomma, non l'avrei mai detto, ma leggere questo classico mi è piaciuto. Per cui che siate fan sfegatati di vampiri, o che siate semplicemente curiosi come me, questa è una lettura che consiglierei!